lunedì 15 marzo 2010

Televoto, autoselezione e brogli

Post molto in ritardo rispetto a Sanremo ma sempre buono.

Molti si stupiscono di come il sentire della popolazione (sempre che si possa stimare con accuratezza) riguardo, ad esempio, a chi debba vincere il festival di Sanremo piuttosto che l'Isola dei Famosi e simili, differisca poi dall'effettivo esito.
(non che io guardi i suddetti programmi, per carità)

Si fanno polemiche, alcuni dicono che tanto è tutto deciso prima da poteri superiori, etc.

Relativamente poche persone sanno, però, che esiste una cosa chiamata autoselezione (uno dei problemi del fare ricerca nel sociale).
Ovvero, se io devo fare un qualsiasi esperimento che desidero essere valido per la popolazione nel suo complesso, e poi metto "partecipazione volontaria", avrò un grosso problema:
Chi mi garantisce che il campione di persone che si presentano al mio esperimento rispondano nella stessa maniera della popolazione generale?
Il campione auto-selezionato può essere (e spesso è) più colto, più giovane, più estroverso o qualsiasi altra cosa, o con una specifica motivazione ad esprimere un certo orientamento, rispetto alla media della popolazione.
Quest'ultimo caso si vede molto bene coi noti meccanismi della partecipazione al voto nei referendum, con cui molti di voi magari hanno già familiarità.

Per queste ragioni, gli esiti di un sondaggio/esperimento/voto con campione autoselezionato non sono praticamente mai rappresentativi della popolazione.

Questo è lo stesso motivo per cui il Festival di Sanremo quest'anno aveva un lodabile campione rappresentativo della popolazione (che contava come il due di spade con briscola a coppe, but anyway...)

L'ipotesi "brogli" può avere un suo senso, ma francamente credo che i brogli non ci siano perchè semplicemente non servono.
Quei programmi sono fatti per un target ampio, ma ben conosciuto nei suoi gusti.
Se lo scopo ultimo della televisione come azienda è di vendere spazi pubblicitari, non serve a nulla pilotare un programma verso qualcosa che non sia ciò che soddisfa la massima fascia possibile di telespettatori.
La cosa triste, quella di cui scandalizzarsi, non sono gli ipotetici brogli, ma perchè i risultati, ed i programmi che "tirano", sono quello che sono.

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