mercoledì 25 novembre 2009

La sociologia dell'astronave dell'arcangelo. Note sulla New Age

Un caro amico mi ha raccontato nel weekend di questa "novità" in ambito spirituale in cui molti sembrano credere, e mi chiedeva cosa ne penso.
La cosa era talmente ridicola che mi ricordo solo gli elementi coinvolti ma non i dettagli. Se qualcuno vuole dare i dettagli nei commenti, prego!
Allora, c'è questo arcangelo, un bel pezzo di figo alto 2 metri, che sta guidando un'astronave che sta facendo qualcosa in relazione ad un certo pianeta che si sta avvicinando al sistema solare, e qualcosa in tutto questo dovrebbe aver iniziato a risucchiare l'energia negativa dal nostro pianeta in vista del 2012 in cui dovrebbe tornare l'età dell'oro.
A parte farci una bella risata e chiederci quanti panini di segale cornuta si sono fatti guardando capitan Harlock quelli che hanno avuto la "visione" e l'hanno messa in giro, serve proseguire con un commento più serio?

New Age, brrrrr! Parlo di quella schiuma che è venuta ribollendo e si è diffusa negli ultimi decenni. Superficialità di superficialità, gente che dice di parlare con gli arcangeli e tizio e caio, maestri auto-nominati che si tirano dietro ingari greggi, un uso arbitrario (e assolutamente insufficiente) di quello che già sappiamo da tutta la letteratura di antica reputazione...
La gente, con il venir meno della Chiesa e delle istituzioni sociali e politiche come sistemi di senso che diano una struttura comprensibile e prevedibile (e quindi rassicurante) del presente e del futuro, cerca altro.
Dove c'è domanda, c'è immediatamente offerta, soprattutto dove c'è da guadagnare con questa offerta (soddisfazioni dell'ego come fama, potere o altro, piuttosto che denaro). La New Age si è largamente costruita su queste pessime basi, complice il fatto che, dal punto di vista "cosmico", è vero che stiamo andando verso un'era in cui lo spirito e l'energia saranno dominio comune. Ma ci dovremmo andare in maniera del tutto diversa.
Questo è anche il tempo dell'informazione "omogeneizzata", cinque minuti in TV, quasi nessuno legge, quasi nessuno è disposto a farsi una cultura (col mazzo che ci siamo fatti negli ultimi secoli ad alfabetizzare le masse, sgrunt), ad approfondire, a verificare le fonti, e soprattutto, ad impegnarsi ed a lavorare seriamente. Quindi ecco che masse di ignari vanno dietro a qualsiasi cosa gli venga detta praticamente da chiunque, senza avere nessuna base per discernere. Un cieco che si affidi ad un altro cieco cadrà nel fosso, dice il Vangelo.
Molti "sensitivi" e "canalizzatori" e "guru" sono in buona fede, ma questo non li esime dal mancare di quella formazione - seria e lunga formazione - che si dovrebbe avere prima che uno si metta ad "ammaestrare le folle". Non è questione del'essere dei fanatici della tradizione e della cultura, ma questione di sapere di cosa si sta parlando, come muoversi, come "leggere" quello che si "vede", come non cadere nelle varie trappole di cui è disseminato il mondo spirituale. E' come se uno non fosse mai andato a scuola, leggesse qualche articolo di fisica, o magari i libri di qualcun altro come lui, avesse qualche intuizione mentre prende il tè, ed iniziasse a scrivere volumi e tenere corsi sulla fisica delle particelle, sviluppando la sua fisica dal nulla o quasi, invece di avere l'umiltà di studiare quello che è venuto prima. E' una cosa straziante e francamente stupida. Se foste rettori di un'università, assumereste un professore così? Inoltre, è uno spreco di talenti. Conosco ad esempio un Reiki Master, ignorante come una rapa dal punto di vista esoterico-energetico ma con un grosso potenziale naturale come terapeuta. Fa dei buoni trattamenti anche se li fa "a caso". Se lui si formasse in maniera seria, il mondo avrebbe un tesoro in più, ed invece no.
Ma questo è il tempo in cui la "libera espressione" ha assunto un valore tale da superare quello della formazione - e del buon senso. Talmente tanto da portare ai paradossi di cui sopra. Come diceva un Gestaltista in una conferenza (e stava parlando di tutt'altro), certi film americani hanno una grossa colpa. Prendete Kung Fu Panda, come esempio. Film gradevolissimo, ma psicologicamente deviante. Questo panda si trova lì per caso, è totalmente inadatto, e con tre settimane di formazione salva il mondo. Pensate anche ai moltissimi film in cui il protagonista, una persona normale priva di istruzione specifica, allenamento ed esperienza, si trova ad affrontare guerrieri (o altro) fortissimi, allenatissimi e preparatissimi, ed "essendo spontaneo", "tirando fuori il meglio di sè" in quella situazione, vince o magari salva il mondo.
Ma siamo scemi? Dio non voglia che uno con quelle cretinate in testa si trovi davanti ad un branco di leoni e cerchi di affrontarli invece che darsela a gambe! Il messaggio "credi in te stesso" va bene, ma non lo si può snaturare e far diventare una baggianata del genere. Che poi la gente ci crede e vengono fuori i disastri di cui sopra.
Se vogliamo andare ancora più a fondo, questi film, così come i fenomeni dei "guru dal nulla" che si affidano a "poteri speciali", evidenziano un archetipo sottostante, quello del "prescelto", che essendo "prescelto" non ha bisogno di studiare e di fare fatica, e neanche di fornire prove della validità di quello che fa o dice, è "nato imparato". Idea pericolosa!
Non posso che terminare tornando con la mente all'astronave dell'arcangelo figon... hihihihi....

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