Ieri ho ricevuto un istruttivo tour in un mondo fino ad allora a me sconosciuto: un night ed un locale di lap dance.
Come diceva MCKS riguardo a posti come Las Vegas, è bene andarci almeno una volta, per osservare ed imparare qualcosa di più sul mondo - e per esercitarsi a non avere pregiudizi, non giudicare, e stare bene in qualsiasi contesto.
Avevo detto di no a più di una proposta di andare a Vegas quand'ero in California, ma stavolta ho accettato (anche se per visitare ben meno di Vegas).
Immaginate una come me - che negli ultimi 10 anni si è abituata, in parte per circostanze, in parte per necessità, in parte per scelta, a non andare quasi mai per locali di alcun genere, neanche "normali" - che una sera viene tuffata, a mo' di bustina di tè, nel mondo della vita notturna. Che sbalzo!
Ora, ho avuto modo di osservare che uno dei moltissimi modi in cui si possono suddividere le persone sul percorso spirituale è in base al loro atteggiamento verso ciò che non è "spirituale".
C'è chi, per ortodossia o per cautela, sta ben lontano da tutto ciò e tutti coloro che non sono "spirituali".
Poi c'è chi, pur seguendo abitualmente la propria scelta di vita, non ha problemi a relazionarsi con chiunque e ad andare da qualsiasi parte.
In realtà queste due posizioni sono poli di un continuum e la grande maggioranza delle persone (me compresa) si trova in qualche punto tra i due poli, e la stessa persona può attraversare fasi diverse o reagire in maniera diversa in momenti diversi.
Comunque, chi conosce il blog sa che non sono con gli ultraortodossi ma con gli elastici. Riconosco che la mia è una posizione non unanime e forse neanche prevalente tra le persone sul percorso spirituale, ed ammetto la possibilità che siamo noi "elastici" a sbagliare.
Tornando a ieri, l'esperienza è stata davvero interessante e diversa da come me l'aspettavo.
Come diceva l'amico che mi ha accompagnata, le persone che non sono mai andate in locali del genere pensano che si tratti di luoghi infernali di perdizione con scene alla Bosch (il pittore, non la ditta), mentre in realtà sono addirittura più "sani" di tante discoteche.
Ora, i miei ricordi delle discoteche sono lontani negli anni, e forse nel frattempo è cambiato qualcosa, ma per quel che ricordo io confrontato con quello che ho visto ieri sera, l'amico ha ragione. Nel senso che non c'è "casino" (passatemi il termine, ma nel contesto è anzi azzeccato), tutti sono molto composti, l'unica cosa diversa da un qualsiasi locale è la presenza di ragazze quasi nude.
Prima di partire mi chiedevo se avrei trovato un ambiente soffocantemente pesante, se avrei trovato semplicemente persone moleste o che si comportavano male, mi immaginavo diversi scenari possibili, compreso quello che avrei finito per reagire splittando il comportamento esterno (adeguatamente sociale) da quello interno (preghiera).
Niente di tutto ciò.
Ok, tamas è tamas, che il posto fosse energeticamente buio era scontato. Ma non c'era niente di molesto, niente di soffocante, da nessun punto di vista.
Sarà che, se iniziate a onorare Dio in ogni luogo, in ogni momento ed in ogni persona, è difficile che qualsiasi ambiente, evento o persona vi risulti eccessivamente pesante o intollerabile. Provate, è una buona cosa.
Comunque, ad un certo punto mi sono trovata a sorridere perchè invece di tutto quello che avevo immaginato, quello che c'era era... una pausa.
Il locale era una specie di non-luogo, in cui sembrava che il tempo si fosse fermato, che tutto fosse in un'atmosfera sospesa, come una specie di pausa dell'Orient Express in mezzo al nulla. Come se il resto del mondo andasse avanti, e quella fosse una "bolla". La cosa mi ha colpito.
Mi sono chiesta perchè fosse così e la risposta che mi sembrava avesse senso è che lì le anime stanno ferme. Non c'è niente di evolutivo in quello che fanno. Non imparano nulla di nuovo, non si attivano, non si mettono alla prova - fosse anche per fare qualcosa di sbagliato.
Prendete uno svago fisicamente quasi immobile come la pesca da posta. Evolutivamente è dinamico, perchè uno studia, ragiona, si mette alla prova, esercita pazienza e perseveranza... Ma in un night apparentemente non si fa niente che apporti un qualsiasi valore aggiunto.
L'unica "energia dinamica" era quella delle ragazze, che sono lì temporaneamente per farsi i soldi per i loro progetti (chi per aprirsi un bar qui, chi per farsi la casa nel proprio Paese etc), e quella dei gestori.
Quindi, ero lì, serena, osservavo questa "deformazione spaziotemporale"... questa specie di parco-giochi in mezzo al niente lungo i binari dell'Orient Express... ed ho pensato "Madre, ripartirà il loro treno". E' sempre solo una questione di tempo.
Come diceva MCKS, non si può chiedere al grano di crescere più in fretta; se tirate la pianta per farla allungare, al massimo la strappate.
Comunque, l'esperienza l'ho fatta, e adesso... mai più!
sabato 30 ottobre 2010
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