Questo è vero per le classi medie, ma non lo è per le classi inferiori, inclusi i cosiddetti intoccabili.
Le donne di casta inferiore portano il sari ogni singolo giorno. Lavorano in sari nei campi, nei poveri laboratori artigiani ed anche nei cantieri stradali o edilizi.
A noi verrebbe da pensare che fare un lavoro pesante in sari implichi che l'abito sia a) di semplice cotone da tutti i giorni e b) molto sporco.
Nessuna delle due condizioni è necessariamente vera, anzi. In una qualche magica maniera, i sari sono puliti e abbastanza spesso decorati (ad esempio, con i bordi dorati) - il che è ancora più sorprendente se si pensa che la maggior parte del bucato viene ancora fatto, sia in campagna che in città, come mia nonna lava i sacchi ed i teli che usa nell'orto, cioè sugli appositi lavatoi in cemento o pietra sulla riva del fiume/canale.
Le caste medio-basse e medio-alte generalmente portano il salwar kameez, poichè questa forma di abbigliamento è considerata più moderna e progressista - segno di emancipazione, in un certo senso.
Ai matrimoni ed ad altre occasioni formali, però, le donne sfoggiano i loro sari, nelle versioni eleganti e luccicose, magari con diverse collane ed una moltitudine di braccialetti (quelli sottili e rigidi, i bangles, inglese, o churia, hindi) su entrambe le braccia.
Le caste superiori vestono all'occidentale, spesso con un kurta* abbinato a dei jeans. Ma anche loro, per le occasioni formali ed eleganti, portano i sari - magari pregiati pezzi tramandati da madre in figlia.
I ricconi, alle occasioni mondane, portano quello che potete vedere addosso ai bollywoodiani sulle continuamente aggiornate e sociologicamente interessanti pagine del modaiolo High Heel Confidential
*Kameez o kurti o kurta, sono tutti nomi per indicare le tipiche tuniche indiane. Di solito si usa dire kurti o kurta se il pezzo è da solo, da portare con i jeans o altri pantaloni, e kameez se è in completo con un salwar o churidar. Poprio per questa differenza di utilizzo, di solito il kurta è più corto del kameez)
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