venerdì 29 gennaio 2010

Seta Tussar

Il Tussar (scritto anche Tussah o Tasar) non è un tipo di sari ma un tipo di seta tessuta essenzialmente nel Nord dell'India.

Per questa seta i bachi non sono allevati sui gelsi ma sono selvatici, e vengono semplicemente raccolti dagli alberi su cui fanno spontaneamente il bozzolo.

La seta che ne risulta è di qualità leggermente inferiore alla seta classica; presenta però l'apprezzata caratteristica di avere una naturale tonalità dorata.

La seta Tussar si presenta un po' rigida;
viene anche tessuta in misti con la iuta, per un effetto simile al lino, o con il cashmere ("pashmina silk", che è forse quello che indossa la Balan nel post precedente) per avere sari letteralmente invernali.

Solitamente la tussar viene colorata con tinte delicate e naturali, e spesso il corpo del sari viene lasciato privo di tintura per mantenere il famoso color avorio dorato (foto: SakhiFashions).
Si possono trovare anche tussar di colori intensi ed allegri perchè la fibra prende benissimo la tinta (foto: sari Kaanchico).



Il popolare ricamo Kantha, ormai ubiquo ma originario del Bengala Occidentale, viene tradizionalmente fatto su tussar (foto: SariMagic).

Alcune produzioni di Tussar sono fatte in tecnica ahimsa (non-violenta), cioè con il filato ricavato dal baco già abbandonato dall'insetto - mentre la procedura tradizionale vuole che si faccia bollire il baco con l'insetto vivo dentro.
La seta ahimsa è splendidamente etica, ma di qualità molto inferiore alla seta normale e di aspetto meno uniforme, per i motivi spiegati sotto.

Per chi ne sa poco di seta ed è rabbrividito all'idea del baco bollito:
L'insetto prima si imbozzola e fa un filo lungo lungo. Poi per uscire non sgomita, ma si scava un tunnel nel bozzolo. Questo significa che per uscire "rompe il filo" in più punti.
Per avere il filo intatto e quindi di alta qualità, si uccide l'insetto (in bollitura) prima che inizi a rodere.
Nella seta ahimsa, il filato è di qualità inferiore perchè ottenuto dai molti pezzetti di filo lasciati dall'insetto dietro di sè dopo che è uscito.

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