Riprendo dallo scorso post sulla sociologia dell'astronave dell'arcangelo.
Alla fine non ho commentato la storia dell'astronave in se per sè, il che non andava bene. Alle superiori mi hanno insegnato a rimanere aderente all'argomento ed ho violato questa regola d'oro.
Non conoscendo bene chi ha messo in giro la storia, nè i dettagli, dovrei stare zitta. Ma... c'è un ma.
Avete presente quegli esperti di leggende metropolitane, che sentendo una storia sanno dire subito con una certa precisione se si tratti di una bufala o meno? Questo perchè ci sono alcuni elementi tipici delle leggende metropolitane che saltano agli occhi.
Ecco, io mi baso anche su una cosa del genere per dire che per me l'arcangelo versione Star Trek non c'è. O se proprio in qualche modo c'è, non dovremmo pensarci tanto.
Gli arcangeli non volano sulle astronavi. Possono apparire con fattezze umane - ovviamente belle, la kalokagathia (bello=buono) è un archetipo ben radicato nel nostro inconscio collettivo ed anche a ragione - perchè il nostro cervello non ha i mezzi per rappresentare il loro vero volto, ma non volano sulle astronavi. Non ne hanno bisogno. Rimando alla letteratura teosofica per farsi un'idea di chi e cosa siano gli arcangeli e cosa facciano nella vita.
La storia delle astronavi trova radici in quelle teorie che sostengono che la nostra origine, o l'origine dei nostri dei, sia extraterrestre. Io personalmente non la condivido, non in senso così letterale. Che ci siano altre galassie ed altri universi con forme di vita intelligente è un fatto esotericamente assodato, ma non è questo il punto.
E questo pianeta o astronave starebbe risucchiando l'energia negativa per l'imminente età dell'oro? Il perchè questo sia implausibile richiederebbe qualche pagina, comunque no, magari. Nei prossimi secoli andremo "in meglio" perchè il Kali Yuga è finito (per dettagli sulle ere cosmiche, si veda la Scienza Sacra di Sri Yukteswar ed anche l'Esistenza di Dio è Autoevidente, nuova edizione, di Master Choa Kok Sui), ma il processo è lungo.
Inoltre, le persone salvano se stesse, non c'è nessuno che le salvi senza che loro ci mettano il proprio impegno, apertura e sforzo. E la luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno accolta (Giovanni, 1, 5). Nessun Dio impedirebbe alle persone di fare il proprio percorso con una "promozione immediata" - e neanche con una distruzione immediata, per i catastrofisti - non avrebbe senso e non servirebbe a nessuno. Ci ha mandato qui per evolvere, ed è così che funziona.
Ancora contro una certa New Age, e dove invece rivolgersi:
Crescere spiritualmente lo si fa guardando DENTRO e non FUORI. Più fuori dello spazio interstellare non ce n'è.
Nei percorsi spirituali seri si dà un'importanza minima allo studio delle potenze celesti e di tutta una serie di dettagli tecnici che non ci riguardano direttamente, che non ci servono per diventare persone migliori. Si capisce bene questo punto dopo qualche anno passato negli ambienti "spirituali". Chi va dietro a "scuole" in cui si presta molta attenzione alla "conoscenza tecnica dell'universo" e magari a strumenti per utilizzare queste leggi, spesso va incontro ad alcune inutili zavorre sul percorso spirituale. Si inorgoglisce e si inaridisce nella sua conoscenza. Invece, un vero percorso spirituale si basa sul miglioramento di sè, sullo sviluppare amore per il prossimo e per Dio, sullo sviluppare quella "self-less-ness in order to find oneself in a greater Self" (l'altruismo che serve a trovare se stessi in un Sè più grande), sul distacco dagli obiettivi terreni - compresi gli aspetti di orgoglio e di potere insiti in un certo tipo di coltivazione della conoscenza.
Se non parliamo di esoteristi veri e propri ma di persone comuni, il pericolo è un altro, analogo. Che le persone si fermino al dito invece che guardare la luna. Il popolo cerca "effetti speciali", cerca "emozione", cerca qualcosa a cui attaccarsi, come ben sapeva Gesù, che guariva per compassione ma cercava che la cosa non si sapesse in giro. Anche i grandi Santi e Maestri hanno poteri inusuali, ma sono molto riluttanti al loro utilizzo, affinchè la gente non si attacchi al miracolo, non si attacchi a loro come persone (=culti), e non si attacchi alle cose che possono accadere in questo mondo materiale. Poichè tutto questo avverrebbe a scapito del cercare dentro, del lavorare su di sè, del lavorare tout-court invece di appoggiarsi, dello sviluppare quelle virtù di cui sopra, del coltivare l'amore per Dio e per il prossimo - insomma, di evolvere invece di stare fermi.
(Rimando alla lettura dell'Autobiografia di Yogananda, e dell'ottima pagina di Prabhupada qui, per una discussione più ampia e di argomenti collegati)
Già le persone non sanno gestire se stesse, le loro relazioni, la propria salute, stiamo mandando questo pianeta in malora, a cosa serve sapere i dettagli tecnici delle gerarchie di arcangeli, cherubini e serafini, e cosa succede di là dall'atmosfera? Non c'è nessuna catastrofe imminente, nè nessuna imminente età dell'oro. Basta con questo 2012. Vi ricordate "mille e non più mille"?
Pensiamo a sviluppare relazioni civili, a capire e gestire noi stessi, a mantenerci sani, a rispettare la Terra... sennò, storie di arcangeli e canalizzazioni varie diventano oppiacei per distrarci da quello che serve veramente.
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