Siamo nella parte meridionale del golfo del Bengala.
I sari oriya (oriya è l'aggettivo che descrive ciò che è dell'Orissa) hanno molto a che fare con la divinità induista più adorata dello Stato, cioè Jagannath.
A Jagannath sono associati colori ed elementi figurativi che ritroviamo nei sari oriya, cioè giallo, nero, rosso e bianco; conchiglie, ruote, fiori di loto e triangoli che richiamano le strutture piramidali dei templi della regione.
In particolare, cioè che viene chiamato "temple border" è un tipo di decorazione del bordo del sari appunto a sottili triangoli (nel primo sari in foto, ad esempio).
Nel tempo i sari oriya si sono adattati alle mode moderne ed hanno espanso la gamma dei colori e delle decorazioni.
La lavorazione di base è l'ikat, che ho già descritto qui.
I sari Bomkai sono un adattamento dello stile tribale di certi villaggi oriya.
Si trovano sia in seta che cotone. Le sete oriya hanno un particolare aspetto metallico.
Hanno decorazioni geometriche tipiche su bordi e pallu.
Sari Magic ne ha un'intera sezione! Se andate su "ricerca avanzata" e scegliete di includere i pezzi venduti, otterrete una galleria molto più ampia.
I Sambhalpuri sono simili, ma più riccamente lavorati.
(Tutte le immagini del post sono prese da Sari Magic)
I Bandha, detti anche "doppio ikat", hanno una lavorazione che, come il nome suggerisce, implica la tintura in filo sia della trama che dell'ordito.
Hanno solitamente sia il corpo che bordi e pallu del sari in fantasie geometriche.
Nell'Orissa si producono diversi altri tipi di sari, simili a quelli di cui sopra, che prendono il nome dalle cittadine di manifattura.
I Pasapalli richiamano le scacchiere (pasa è il nome di un gioco simile agli scacchi);
i Khandua Pata sono una versione economica dei Sambhalpuri;
i Behrampuri Pata sono più semplici nei disegni, ma di pregiata seta pesante.
martedì 2 marzo 2010
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