sabato 5 dicembre 2009

Bengali Khichuri, mon amour! ("Risotto" con verdure e lenticchie da favola)

Il Khichuri (o Kichdi o Kitchari e vari altri spelling a seconda delle regioni e delle traslitterazioni; "ch" si legge comunque come in ciao) è un piatto noto agli appassionati di Ayurveda.
Piatto aromatico, da sognatori e da festività induiste, con quella romantica nota di cardamomo e gli sprazzi gioiosi delle altre spezie.

Una versione "in minestra", senza aglio o cipolla e con sole spezie rinfrescanti viene consigliata dai medici ayurvedici come alimento da digiuno (a volte gli ossimori si trovano nella vita reale!) o per ammalati.
Questo deriva dalle virtù purificanti e lenitive possedute dal mung dal, l'aromatica lenticchia gialla utilizzata per questo piatto. Qui verrà sostituita con la nostra lenticchia rossa, dal sapore quasi uguale (i puristi vorranno tirarmi i pomodori adesso ma andiamo avanti lo stesso).

Io quando digiuno non mangio, e quindi qui vi propongo la versione bengalese del Khichuri, una versione molto godibile e godereccia.
Nella ricca versione bengalese il kichri è un classico "comfort food", un cibo per consolarsi, o per i giorni di pioggia.
Ah, il Bengala, terra di grandi santi (Madre Teresa - almeno bengali d'adozione - Yukteswar, Yogananda...) e di buone forchette, e quindi simile all'Italia!

Questo è un altro piatto, dopo il curd rice (riso allo yogurt) già pubblicato, che assomiglia un po' al risotto  come consistenza. Ne esistono anche versioni decisamente asciutte tipo paella, ma questa è molto più facile e più comune.


NB: Per la versione blanda e rinfrescante, potete omettere cipolla, zenzero, assafetida e garam masala. Evitate qualsiasi forma di soffritto facendo un semplice stufato.

Per misurare precisamente le spezie, vedete il post su misure e conversioni (nelle etichette qui a dx)


Bengali Kichari per 4:

- 230 g riso basmati integrale bio (1 tazza e 1/4)
- 240 g lenticchie rosse decorticate bio (1 tazza e 1/4)
- 70 g piselli freschi o surgelati (non in scatola) (mezza tazza)
- 250 g cavolfiore a cimette
- 4 patate piuttosto piccole, a cubetti, preferibilmente con la buccia
- 3 peperoncini verdi freschi (l'originale dice 6, ma andateci piano)
- 2 cucchiaini di cumino in polvere
- mezzo cucchiaino di zucchero di canna
- mezzo cucchiaino di curcuma
- mezzo cucchiaino di garam masala
- una cipolla bianca a tocchetti o tritata grossolanamente
- un pizzico di assafetida
- un cucchiaino di zenzero grattugiato
- sale q.b.
- 1,2-1,5 litri d'acqua, tenuta in caldo
- (lo scrivo tanto perchè abbiate un'idea dell'originale, ma non lo fate, per carità: mezzo cucchiaino di peperoncino in polvere)
- 3 cucchiai o 30 g di ghi (burro chiarificato) o burro
- un cucchiaio d'olio di semi
- 5 cm di stecca di cannella
- 2 foglie d'alloro
- 4 chiodi di garofano
- i semi di 4 baccelli di cardamomo

  • Lavate riso e lenticchie.
  • Fate, con pochissima acqua, una pasta con il cumino, lo zenzero e la curcuma.
  • Scaldate l'olio, aggiungete l'assafetida, subito dopo aggiungete la pasta di spezie e soffriggete qualche secondo.
  • Aggiungete le lenticchie, tostatele un minuto, aggiungete il riso e rosolate ancora un minuto.
  • Aggungete 1,2 litri d'acqua, mescolate e coprite.
  • Fate cuocere per 20-25 minuti mescolando di tanto in tanto.
  • Aggiungete le verdure, la cannella, l'alloro, i chiodi di garofano, il cardamomo ed i peperoncini incisi per il lungo (togliete i semi e poi lavatevi molto bene le mani; se amate il piccante, lasciate i semi. Qui la cosa è indicativa perchè dipende da quanto sono piccanti i vostri peperoncini, ce ne sono diverse varietà). Salate.
  • Fate cuocere ancora una ventina di minuti, mescolando ogni tanto, fino a quando il riso sarà cotto, le lenticchie morbide e la verdura cotta ma non sfatta.
  • In cottura, aggiungete acqua quando serve, anche a seconda di come desiderate il risultato finale, se più lento come nella foto qui sotto, o più asciutto tipo paella (vi sfido a farlo!).
  • A cottura ultimata, aggiungete il garam masala ed il burro/ghi, mescolate, aggiustate di sale e fate riposare coperto un paio di minuti.

Sì, il profumo ha avvolto la cucina, all'ultimo assaggio era così buono che potreste farci il bagno dentro, ma aspettate che si raffreddi un po' per mangiarlo, non scottatevi la lingua!


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